Relazione inversa tra durata del sonno e rischio di tumore mammario
Uno studio prospettico, eseguito su 23.995 donne giapponesi, ha mostrato che la breve durata del sonno era associata ad un più alto rischio di tumore mammario, rispetto alle donne che dormivano per 7 ore al giorno.
Il carcinoma mammario è il più comune tumore nelle donne a livello mondiale.
La melatonina, che è secreta principalmente dalla ghiandola pineale, è ritenuta avere un ruolo nell’associazione tra durata del sonno e tumore mammario.
La melatonina, infatti, sopprime la sintesi e la secrezione degli ormoni sessuali, promuovendo il rilascio dell’ormone rilasciante la gonodatropina.
Ricercatori della Tohoku University a Sendai in Giappone hanno verificato l’esistenza dell’associazione tra durata del sonno e rischio di carcinoma alla mammella.
Sono state esaminate 23.995 partecipanti all’Osaka National Health Insurance Cohort Study.
Lo studio ha rivelato un’associazione inversa tra durata del sonno e rischio di tumore alla mammella; le partecipanti con una durata del sonno di 6 ore o che dormivano durante il giorno hanno presentato un significativo aumento del rischio di cancro al seno.
Le conclusioni di questo studio concordano con i risultati ottenuti da 2 studi prospettici in cui è stato riscontrato una significativa riduzione del rischio di tumore mammario tra le donne che dormivano più a lungo.
Uno studio, tuttavia, non ha mostrato alcuna correlazione forse perché le donne studiate, infermiere, presentavano tempi di sonno molto variabili a causa dei turni lavorativi, che possono aver alterato i risultati.
E’ noto che una più breve durata del sonno si traduce in una più breve durata di secrezione notturna di melatonina.
Un più basso livello di melatonina è associato ad un aumentato rischio di carcinoma mammario.
La melatonina può avere un effetto inibitorio sulla funzione gonadica, comprendendo la sintesi e la secrezione degli ormoni sessuali, promuovendo il rilascio dell’ormone rilasciante la gonadotropina; inoltre la melatonina esercita un effetto antiproliferativo su linee cellulari di tumore mammario.
Lo studio presenta diverse limitazioni metodologiche. La durata del sonno è stato auto-riferita e la valutazione è stata fatta una sola volta.
Non esistono informazioni sulla qualità del sonno, sull’impiego di farmaci per dormire, o sulla presenza di disturbi del sonno che possono aver influenzato la durata del sonno, e come conseguenza il rischio di carcinoma mammario. ( Xagena2008 )
Fonte: British Journal of Cancer, 2008
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